Bastiat contrario - Oste, è buono il vino?


Non so voi, ma quando mi trovo in vacanza e devo trovare un buon ristorante dove cenare, cerco sempre di documentarmi prima leggendo qualche guida. Ci sono quelle specifiche, che ti informano su prezzi, menù e qualità del servizio oppure quelle più generiche che, oltre a indicarti dove mangiare una buona bistecca al sangue senza rimetterci il conto in banca, consigliano anche un cocktail bar oppure un pub dove proseguire la serata. Credeteci o no, pur essendo inevitabili episodi di corruzione, difficilmente capita di ottenere cattive indicazioni. Il perchè è semplice: i privati che producono queste guide devono poi venderle e ricavare un profitto se vogliono sopravvivere. 

Dando cattivi consigli il prossimo anno non le venderanno più.

Certo, dal punto di vista dei ristoratori, queste guide sono in grado di decretare il successo o il fallimento di un  locale. Un downgrade da parte di Spaghetti & Pizza può far perdere centinaia di avventori ma, siamo onesti, voi vorreste davvero mangiare in un ristorante dove il cibo viene servito freddo e ogni tanto qualche scarafaggio fa capolino dalla cucina?

Meglio esserne informati in anticipo, oppure si rischia di finire come qualche anno fa, quando ad un noto ristorante di carni argentine si verificarono decine di casi di salmonella. Chi aveva mangiato lì, avrebbe gradito molto leggere una recensione negativa prima di prenotare la cena!

È pur vero che la situazione oggi è molto diversa da com’era diversi anni fa, quando numerosi episodi di corruzione ed abusi avevano fatto gridare allo scandalo contro queste agenzie. Però sapete? Non era colpa dell’esistenza di tali società né del fatto che fossero private, anzi. Il problema, come spesso accade, fu una conseguenza imprevista di un cattivo processo di regolamentazione.

C’era infatti il problema dei rimborsi per le spese di rappresentanza ed il timore, specialmente vero nel caso dei politici, era che qualcuno facesse il furbo e si mettesse d’accordo con i ristoratori per truffare il contribuente o la sua azienda. Come fare?

Si decise di risolvere la questione imponendo, a chi voleva ottenere i rimborsi, di cenare soltanto in determinati locali, che avevano ottenuto un giudizio di eccellenza da tre guide decise dal governo. Si pensava in questo modo di forzare la scelta di ristoranti che si erano contraddistinti per onestà e qualità del servizio.

Come andò a finire lo sapete bene. Il business dei rimborsi spese faceva gola a molti e così da una parte i ristoratori iniziarono a far pressione presso le tre agenzie per ottenere giudizi positivi e dall’altra queste ultime approfittarono della situazione di oligopolio per aumentare il prezzo delle loro guide ed accettare tangenti dai ristoranti. Le altre guide, escluse dal decreto governativo, sparirono dal mercato o divennero dei prodotti di nicchia

Ovviamente, quando uno scandalo colpiva un qualche locale, poi le tre agenzie oligopoliste veloci a cambiare i giudizi e denunciare i problemi! Fornivano un cattivo servizio ma continuavano a vendere, forti della protezione che la regolamentazione garantiva loro. 

Ricordate le sollevazioni popolari? Le richieste di regolamentare le agenzie se non direttamente nazionalizzarle? L’insistenza nel dire che i ristoranti chiudevano a causa dei cattivi giudizi riportati in quelle tre guide?

Ma signori, rispondevano alcuni, se è così buono e conveniente mangiare in quel ristorante italiano, perchè non ci pranzate mai? Perchè evitate i souvlaki e la paella e vi imbottite di crauti e birra?

Fortunatamente le richieste di ulteriori regolamentazioni furono respinte ed i privilegi per le agenzie rimossi. Oggi il settore è nuovamente liberalizzato e sono nate su Internet vere e proprie reti in cui gli utenti condividono i loro giudizi su questo o su quel ristorante. 

Se volete ancora vendere la guida “Spaghetti e Pizza nel mondo”, oggi, dovete fornire un servizio impeccabile e di gran qualità oppure i vostri lettori cercheranno le informazioni gratuitamente su Internet. E non è tutto. Ora al ristorante “da Mario” il servizio è migliorato parecchio ed i prezzi sono più bassi. Inoltre, se siete un turista straniero, non tentano più di fregarvi. 

Non sono diventati tutto ad un tratto più onesti ma per lavorare devono mantenere una reputazione e, nella situazione odierna, finire sputtanati su Internet è un attimo.

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